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CONCORSO: trova il "segnale di Jungo" !
400 euro in palio
24/09/2008

UN CONCORSO PER TROVARE IL “SEGNALE DI JUNGO”

In che modo gli jungonauti esprimeranno la propria disponibilità ad essere imbarcati ?

Non si può evidentemente adottare il pollice dell'autostoppista, perché ci si voterebbe al trascorrere di intere mezz'ore: romantico, forse, ma poco pratico.

Attualmente il segnale più verisimile pare quello del braccio alzato, con tessera in mano.  Pratico e inequivocabile.   

però si potrebbe trovare qualcosa di più squillante.

Allora abbiamo pensato di indire un concorso aperto a tutti - cioè anche ai non-junghisti - per individuare un segnale bello, facile, e ben visibile. L'idea del secolo, insomma.

Il concorso termina il 31/1/09. Il premio è € 400, solo in caso di segnale originale, effettivamente scelto da Jungo come segnale ufficiale.

Qui di seguito le idee finora emerse.

 

 

Luigi da Rimini

Bisogna evitare l'utilizzo di oggetti che possono essere facilmente dimenticati, ma deve essere un gesto che può essere fatto semplicemente con il corpo. Ho pensato ad un pugno chiuso dentro l'altra mano che lo avvolge davanti al proprio petto. Una posizione di questo tipo di mani e braccia è facilmente visibile, inoltre ha un significato. Cinque dita all'interno di una mano e cioè il massimo carico di utenti all'interno di un veicolo: indica quindi l'obiettivo di ridurre il flusso di veicoli circolanti con l'imbarco del maggior numero possibile di persone. A presto.

 

Federico da Udine

Mi piace l'idea Vostra. Molto interessante. Speriamo che molti ci "pensino su" un po'. Fra questi ci saro' anche io !!

Buon JUNGO a tutti!

 

Daniele da Trento

Come simbolo facile da riconoscere e facile da fare per tutti, ho pensato il gesto dell'ok! Quello con il pollice e l'indice che si toccano e le restanti dita (tre, giusto?) in piedi.
Simboleggia che tu sei una persona ok e che il viaggio insieme sarà ok.

 

Maddalena da Trento

Io voto per tesserina alzata, è la cosa più semplice, imediata, diretta e chiara!
un sorriso

 

Giorgio da Cesena

Il gesto dell'autostop non ha eguali per immediatezza di comprensione; per distinguerlo, al pollice come nell'autostop si aggiungono le altre quattro dita ben aperte: si può trovare una spiegazione che giustifichi questa posizione.
Per rendersi riconoscibili, dalla mano pende la tessera che può anche essere portata al collo con una particolare "collana", dato che l'uso sarà piuttosto frequente - la tessera (di piccolo formato) e forse anche la collana hanno qualcosa che le rende facilmente riconoscibili anche a pochi metri di distanza.
ciao

Daniele da Cremona

Proporrei quanto segue:

- pollice classico alzato e, contemporaneamente, mignolo aperto verso il "basso - fuori".

Da lontano appare come una J (di Jungo, appunto!)

Eventualmente, per essere più visibile per l'automobilista, si potrebbe indossare un guanto con le dita "pollice" e "mignolo" (più il congiungimento tra le loro basi) di un colore sgargiante, diverso dalle altre dita e dal resto del guanto.

Ad esempio guanto giallo e J rosso sgargiante.

Ovviamente dovrà prontamente essere esibito anche il tesserino che potrebbe trovare posto in un particolare alloggiamento trasparente e impermeabile posto sul dorso del guanto. (basterà ruotare la mano).

Il tutto potrebbe far parte della gestualità, semplice ed eseguibile da tutti.

Se non sono stato chiaro fatemi un cenno.

Posso provvedere con una o due foto.

Saluti, Daniele

 

Monica

Io proporrei un cappellino per l'estate  e un ombrello per l'inverno.

ciao monica

 

Davide da Trento

Per me il massimo sarebbe il palloncino rosso con la scritta jungo, ma tenuta in mano con il gesto tipico dell'autostop, in modo da unire vecchio (ormai passato alla storia degli anni 70) in modo che anche un profano capisse, e nuovo (che si spera abbia un ottimo futuro, non tanto per il bene dell'associazione Jungo, ma per il bene dell'ambiente - meno CO2 in atmosfera e meno traffico e parcheggi in centro). Forse invece che rosso andrebbe meglio un rosso fosforescente o anche GIALLO fosforescente. Bisognerebbe fare una prova con piu' persone per vedere quello piu' visibile.

In tema di visibilità credo che il massimo sia quello di tenerlo in MOVIMENTO con un piccolo movimento verticale della mano. Ho notato,quando vado a fare rilievi topografici, che un oggetto in movimento attira lo sguardo rispetto a cose ferme (in particolare un prisma fermo lontano non si vede, mentre un prisma oscillante salta subito all'occhio). Non serve un grosso movimento, bastano una decina di centimentri su e giu'.

 

Stefano da Trento

Il ventaglio è una grande idea!

 

Simona da Trento

Braccio destro teso e tessera nel palmo della mano destra, rivolto verso le auto in arrivo.
Il segnale permette un chiaro riconoscimento di chi partecipa a jungo, ma è allo stesso tempo sufficientemente intuitivo perchè qualcuno che non sa cosa sia jungo si fermi comunque. Inoltre, il fatto che vi sia una tessera con foto nel palmo della mano di quel qualcuno da caricare, dà all'autista un intuitivo senso di sicurezza.

Un ulteriore vantaggio del segnale è che la richiesta di un passaggio e l'appartenere al sistema jungo possono essere colti in un unico colpo d'occhio - così non è per il segnale autostop e la tessera sul petto; inoltre non sono richiesti gadget anomali, che oltre ad essere magari a volte intimidatori o stravaganti agli occhi di certi autisti, una persona che usufruisce di jungo su base quotidiana può troppo facilmente dimenticare a casa.

 

Silvia da Trento

Mmmmhhhhh... proverò a pensarci, anche se ti confesso che gesti o segnali troppo plateali o originali (mi riferisco a palloncini o giubbotti da indossare) a mio parere potrebbero scoraggiare le persone a a offrire un imbarco: non dimentichiamoci (ce l'hanno detto anche le statistiche della sperimentazione qui a Trento) che in certe circostanze purtroppo l'"abito fa il monaco"!!!

 

 

Alessandro Belli - Firenze

Non mi convince la questione del "gesto", mi ricorda un po' le gangs di Los Angeles, Crips o Bloods eccetera. E poi sa un po' di setta. Meglio qualcosa di potenzialmente e immediatamente "universale". Se proprio una configurazione delle mani o delle dita potrebbe essere un dito (indice!!) alzato, tipo i podisti "sono arrivato uno!", ma preferirei avere qualcosa di bianco in mano. Facile, fazzolettino, pezzettino di carta ecc. Qualcosa di bianco si trova sempre, e magari potrebbero esserci più segni equivalenti, della mano, con l'oggetto in mano, e poi attribuire la valenza Junghista per default al classico pollice. In un ambiente sociale cittadino dove nessuno si sognerebbe di fare autostop (classico) sarebbe pacifico che chi alza il pollice lo fa all'interno di una modalità Junghista.

Giungo, alfin, perche non sono un fungo, piantato li ma io mi ungo, di qualità ambientali, per andare dal punto A al punto B emungo una risorsa di carri sottoutilizzati e ne spremo valore umano che godo per primo e godo più a lungo, espungo dalla lista le voci conservatrici e pungo la busta esterna delle barriere al contatto con l'Altro: pffffffffffffffffffff.

Bye guys,

 

 

Massimo (Latina)

Pollice e mignolo a formare una "J" secondo sono il gesto più immediato e identificativo, quindi buona l'idea di Daniele di Cremona.

Un abbraccio

 

Luca - Firenze

Braccio alzato e mano aperta (accoglienza e non violenza)

INTERVENTI FINO AL 8/10/08

 

Danilo  - Rimini

Qualunque sia il gesto, assolutamente deve "contenere" la tesserina bene in vista,

perchè si deve poter capire mentre ci si avvicina se è del colore giusto (x evitare un uso illecito di vecchie tesserine).

Perchè così è più semplice per chi guida chiedere di guardarla (è già a portata di mano!), altrimenti ci si troverebbe in imbarazzanti scene del tipo:   oh!, l'avevo messa in questa tasca..., non la trovo..., vabbè, ma ti garantisco che sono di jungo, non me lo dai un passaggio visto che ormai ti sei fermato ?

Credo che sia giusto il commento di chi ha detto che deve esserci un lieve movimento per attrarre l'attenzione.

Sono anche d'accordo, se ci si riesce, ad inserire qualche elemento che ricordi il classico auto-stop.

Ecco la mia proposta: (vediamo se riesci a capirla!)

Si prende la tessera in verticale nella metà superiore del palmo della mano destra:
mignolo e anulare chiuse sotto alla tessera, il lato inferiore della tessera appoggiato sopra all'anulare chiuso a pugno (rilassato, non stretto)
medio e indice a tenere il lato lungo della tessera, ma aperti perchè devono lasciare che la tessera sia visibile,
l'altro lato lungo della tessera contro la base del pollice che rimane dritto verticale, come nel classico segno dell'autostop, con il pollice che raggiunge e si appoggia all'angolo in alto della tessera.

Più semplice fotografarlo che descriverlo!
Ma non ho qui con me la webcam!
Ciao!

 

Angelo da Firenze

Io credo che alcuni automobilisti siano perplessi e non si fermino perchè spesso non hanno le idee chiare sul tragitto desiderato dall'autostoppista.

Per cercare un contatto con l'autista io userei un foglio plastico pieghevole, marchiato Jungo, su cui venga scritta la propria meta, unitamente al classico gesto di autostop.

 

David Abbadessa - Trento

Spesso l'automobilista non si ferma perchè non sa l'esatta meta del trasportato.

E' importante che lo junghista fornisca sùbito questa informazione: dove andiamo.

Per non stancare il braccio sarà comodo tenere in mano una paletta tipo quella dei vigili ma un po' più grande perchè avrà il logo di jungo (indelebile e stampato) e la destinazione (via o frazione o quartiere...) scritta con pennarello cancellabile.

La paletta sarà di materiale tipo le lavagne bianche, con il logo indelebile e su cui si scrive col pennarello il luogo di destinazione.

Per i più bravi è consigliabile spillarci sopra anche la tessera ma il logo ben visibile è già una garanzia. La paletta deve essere uguale per tutti quindi fornita al momento dell'iscrizione iniziale.

Solo così si danno due informazioni indispensabili per tutte le auto di passaggio.

Un saluto da Povo - Trento

 

Franco Gaudiano – Valcamonica

Propongo il pollice su – come nell’autostop – e il tesserino che penzola dal pugno. il pollice in su è un gesto affermativo, positivo, che indica “all right!” o “tutto bene”, comprensibile intuitivamente e pure in qualche modo collegato al gesto dell’altro pollice: quello teso in fuori tipico dell’autostop. In più, si può facilmente tenere nel pugno chiuso il tesserino, appeso a un gancetto, mettendolo bene in mostra sotto il pollice.

Colgo l’occasione per suggerire (se non è già stato fatto) che le tessere Jungo mostrino il nome e la foto della persona abbastanza in evidenza. Credo che questo sia psicologicamente rassicurante per gli automobilisti, che ti vedono subito “identificato”. Anzi, ora che ci penso potrei cominciare sin d’ora a sperimentare il metodo con questo mio tesserino di guida escursionista della Valcamonica... chissà che non funzioni!

Con un sorriso,

 

Angelo di Firenze

Io credo che alcuni automobilisti siano perplessi e non si fermino
perchè spesso non hanno le idee chiare sul tragitto desiderato
dall'autostoppista.
Per cercare un contatto con l'autista io userei un foglio plastico
pieghevole, marchiato Jungo, su cui venga scritta la propria meta,
unitamente al classico gesto di autostop.

Davide di Colloredo  - Torino  

risponde dunque un gesto compiuto con la mano, una sola:

la sinistra (con buona pace dei mancini o dei destrorsi) con il palmo verso l'autojunghista;
pollice aperto come nel classico segnale dell'autostop

indice esteso verso l'alto

medio-anulare-mignolo piegati sul palmo

con pollice e indice abbiamo costruito la "J" di Jungo...

o - per i guerrafondai - una pistola rivolta verso l'alto (!)

Per rendere il gesto visibile da distanza e non volendo utilizzare elementi terzi (ad es. un guanto... bisognerebbe produrne di diverse misure)

ricorriamo a tre "strumenti"

1) la tessera personale trattenuta da medio-anulare-mignolo piegati sul palmo

2) un codice colore con cui decorare la bianca della card

in cui far campeggiare anche il logo - che risponde al punto 4

Il giallo, grazie alle sue caratteristiche fisiche, è il colore che piè si espande nello spazio e quindi il piè visibile

3) il movimento della mano che attira l'attenzione piè di un oggetto fermo e ne aumenta la percezione

La "tipicità" del gesto è insita proprio nel suo ispirarsi e reinterpretare il classico festo dell'autostop e nella sua forma a "J" ma anche a pistola che, a livello di puro marketing, se sarà occasione di dibattito... vorrà dire che "comunque" se ne parlerà.

 

Franco Berardi da Rimini

Tengo un palloncino rosso in tasca. Al momento della strada, lo gonfio un po', senza annodare, lo tappo con le dita, e lo mostro alle auto. La card potrebbe stare ma anche non stare nella mano, diviene opzionale.  All'imbarco lascio uscire l'aria e rimetto in tasca.  Se faccio Jungo rosa (cioè sono donna e voglio imbarcarmi solo con donne) uso un palloncino rosa.  In alternativa al palloncino, vedo bene anche un foulard (rosso o rosa a seconda). Lo tengo in mano, opp legato al polso; con carta Jungo o senza carta jungo.  

 

Giovanni Cristellon da Predazzo

Secondo me, il gesto può essere quello classico dell'autostop, perchè
chiunque nel modo lo capisce. Un giubbotto ad alta visibilità, di quelli
usati per la sicurezza stradale, ci stà in una borsa o una tasca. La
scritta jungo sarebbe inequivocabile e verrebbe distribuita solo agli
associati.

 

 

Andrea Rellini

Ciao,
per quel che riguarda il gesto originale per farsi riconoscere, io
adotterei il classico autostop con una variante: la tesserina infilata
fra medio e anulare.
Dobbiamo tener conto del fatto che jungo ci servirà in ogni momento,
anche per andare a fare la spesa o al lavoro, quindi non si possono
prevedere giubbetti colorati palloncini ventagli ecc.. apposta per
farsi riconoscere.
Quindi un semplice gesto come quello dell'autostop è perfetto, ma per
distinguerci infiliamo la tessera (la cui veste grafica dovrà ospitare
almeno un tratto rosso, è il colore più visibile da lontano) così
quando si muove la mano si sventola anche la tessera.


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