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PULCI E SCOIATTOLI: COME VEICOLARE IDEE
24/08/2007

Il teorico dell’argomentazione Adelino Cattani vede in Jungo un concentrato di valori del terzo millennio, come li spiegò Italo Calvino in “Lezioni americane”

 

(L’autore è Docente di Teoria dell’argomentazione al Dipartimento di Filosofia presso l’Università di Padova)

 

 

Come rendere concreta un’idea astratta? Come trasmettere, ad esempio, la sensazione di leggerezza? Sa farlo il poeta: «e bianca neve scendere senza venti» è un verso di Cavalcanti, ricordato da Italo Calvino, che comunica figurativamente l’idea di levità. Come trasmettere l’idea di azioni compiute «solo con la forza di volontà e la fede nella nostra santa causa”? Sa farlo sempre Calvino con la figura di Agilulfo, il cavaliere che presta servizio per Carlo Magno e che cessa di esistere se abbandona la sua armatura bianca. Un buon emblema figurato per Jungo, oltre alla pulce, è lo scoiattolo. Alla sua agilità si può informare il comportamento di uno junghista. Credo che Calvino avrebbe apprezzato il progetto Jungo, sia per i contenuti sia per la forma. L’avrebbe giudicato buono per  i contenuti: lui, figlio di agronomo-botanico; lui, il cui primo racconto ha per protagonista un giovane giardiniere; lui, i cui personaggi hanno un occhio poco adatto alla vita di città e alla strada che diventa autostrada; lui che sapeva dov’è più azzurro il fiume e più chiara l’acqua, più verde il prato e più bianco il bucato steso al sole. Lui che immaginava baroni e scoiattoli rampanti, lesti ad arrampicarsi e a saltare da un ramo all’altro. Lui che coniugava “junghianamente” realismo e fantasia. L’avrebbe apprezzato per la forma: Calvino, “autentico scoiattolo della penna” (Alessio Guzzano) , “Calvino piè’ leggero” (L. Mondo), che «non trasgredisce mai alla propria leggerezza» (Pier Paolo Pasolini), aveva simpatia per le soluzioni semplici e gusto per le vie di comunicazione pulite e chiare.

Per le sue Lezioni americane, come sono state chiamate le cinque conferenze che avrebbe dovuto tenere nell’anno accademico 1985/86 ad Harvard, lo stesso Calvino propose cinque categorie a suo giudizio decisive per il nuovo millennio (Lezioni Americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Milano, Garzanti 1988, postumo). Le parole chiave da lui individuate e i valori che a suo giudizio erano da portare con noi nel Duemila sono: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità. Sono tutte consegne che possono ben rappresentare il comportamento Jungo.

Leggerezza: anche per lo scoiattolo di Jungo, sottrarre è un valore e non un difetto e significa abbattere inquinamento e togliere peso alla città e al traffico.

Rapidità: per lo scoiattolo di Jungo la voce significa una soluzione disponibile e non pigra alla crisi della mobilità.

Esattezza: per lo scoiattolo di Jungo significa efficienza. Come le lingue naturali sono più ”esatte” dei linguaggi formalizzati, così la razionalità geometrica ed ingegneristica deve opportunamente fare i conti con il viluppo della vitalità umana.

Visibilità: per lo scoiattolo di Jungo significa affidabilità ed adeguato livello di sicurezza.

Molteplicità: anche la mobilità è un sistema in cui ciascuno condiziona ed è condizionato, come la vita è una rete di connessioni tra fatti e persone. Per lo scoiattolo di Jungo molteplicità significa pluralità di incontri.

“Consistency” (che sta per “coerenza + sussistenza”) doveva essere il titolo e il tema della sesta lezione; non fu mai scritta, poiché Calvino morì nel settembre 1985. Coerenza di comportamenti e sussistenza vitale sono concetti validi per gli scoiattoli di Jungo: per loro “consistency” vuol dire connessione ed armonia tra le parti e il tutto, vuol dire mettere insieme uno e molteplice, rendere un po’ pubblico un mezzo di trasporto privato.

Facendo un ulteriore sforzo di semplificazione, secondo gli auspici di Calvino, agilità può riassumere tutti i valori espressi dalle cinque nozioni chiave da lui proposte.

L’agile scoiattolo rende concreta l’idea Jungo: è calvinianamente leggero, rapido, esatto, visibile, molteplice, coerentemente sussistente.

 

 

Adelino Cattani

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