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A Trento la prima "culla di Jungo" (maggio 2008)
Un esperimento pilota unico al mondo
24/04/2008

 

Il progetto “Culla di Jungo”

A Trento la “provetta” per testare Jungo

 

 

Gli ingredienti: Otto giovani pendolari, 5 maschi e 3 femmine, che quotidianamente “autostoppano” fra Trento centro e il quartiere di Povo, (quattro km.), registrando il tempo di attesa per ogni passaggio.

Le fasi dell’esperimento:

aprile 2008, autostop “tradizionale”; nel giro di un mese, si crede che la media dei tempi di attesa si abbassi per effetto della pura e semplice “famigliarizzazione della faccia”;

maggio 2008, sul percorso prescelto compaiono cartelli stradali che avvertono l’automobilista: “Tratto in stile “Jungo” – autostoppisti sicuri* e paganti**.   (* e **: sicuri = monitorati da Jungo; paganti= 20 cent fissi + 10 cent/km). Il cartello mostrerà una persona intenta all’autostop, ma munita di una tessera di riconoscimento e validazione del portatore.

A cosa serve: a misurare scientificamente quanto migliora la “propensione all’imbarco” da parte degli automobilisti su una tratta individuata, data una cornice artificiale favorente.

La tesi di Jungo: il tempo medio di attesa nel suo complesso degli autostoppisti diminuirà sensibilmente (cioè: aumenterà la propensione media all’imbarco) grazie all’aumentata percezione di sicurezza, alla sensazione di controllo, all’opportunità di guadagno.

Esiti dell’esperimento: la serie di grafici che ne usciranno, mostreranno in che misura l’automobilista che frequenta la strada prescelta è “sensibile” a uno scenario di tipo “Jungo”. Se la curva dei tempi medi di attesa mostrerà una notevole inclinazione, o comunque una media incoraggiante, ciò testimonierà che Jungo è possibile ed efficace. Se la curva sarà piatta o con valori inadatti, ciò testimonierà la difficoltà pratica di una strategia Jungo.

Commento di  Enrico Gorini: questo esperimento mi piace tremendamente, perché accetta che la congettura di partenza (stante uno scenario favorente, assisteremo a una riduzione significativa dei tempi di attesa), sia sottoposta a procedimento di falsificazione, secondo il principio di fallibilità come troviamo proposto nel filosofo Karl Popper. In questo senso la Culla di Jungo è un vero esperimento scientifico “cruciale”, cioè idoneo a essere falsificato sul campo.

Prospettive pratiche: se l’esperimento darà certi risultati, potrà avviarsi una fase successiva, con l’apertura del gioco, nell’area considerata, ad altri interessati.  L’esperimento potrebbe cioè trasfondersi – quasi senza soluzione di continuità - in una piccola realizzazione locale, e diventare anticipazione di un sistema Jungo a più vasta scala.

 

Enrico Gorini

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