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IL "CATECHISMO" DI JUNGO
breviario ad uso dei 'profeti'
29/06/2007

CATECHISMO DI JUNGO

(la dottrina a memoria – breviario semiserio)

 

Dato a Rimini il 27/6/07

 

Sommario:

parte dogmatica (artt.1-15)

parte polemista (artt.1-6)

parte morale (artt.1-7)

 

PARTE DOGMATICA

 

  1. Che cosa è Jungo ?

Jungo è un movimento di persone che propugnano un progetto di mobilità alternativa, finalizzato a ridurre il numero delle auto e l’inquinamento, senza deprimere la mobilità ma anzi migliorandola a beneficio di tutti, fino all’avvento di un mondo senza auto.

 

  1. Che cosa è la “Strategia della Pulce” ?

E’ il sistema che incoraggia e incentiva gli automobilisti a imbarcare passeggeri/pedoni direttamente in strada e senza preventiva programmazione, rendendo possibili abbinamenti estemporanei di persone per la percorrenza di una tratta di comune interesse, con il risultato finale di ottimizzare il parco auto esistente.

 

  1. Il sistema presuppone comunanza di tragitti ?

No. Il sistema consente semplicemente di sfruttare il naturale flusso continuo di auto, per cui il passeggero dovrà assumere una logica di pulce: scendere al momento opportuno, e sfruttare eventualmente altri passaggi, fino a destinazione.

 

  1. Quali sono i tre pilastri di Jungo ?

Sicurezza reciproca, convenienza economica bilaterale, regolamentazione uniforme.

 

  1. Perché si dice che Jungo è un sistema universale ?

Jungo è universale, perché è potenzialmente applicabile su vasta scala in ogni situazione e condizione sociale o geografica.

 

6.      Perché si dice che Jungo è un sistema di mobilità generale, ma non ubicuitario ?

 

Si intende dire che la strategia di Jungo è quasi identica in ogni situazione territoriale, salvi possibili adattamenti locali; questo non significa tuttavia che esso possa risultare individualmente sempre vantaggioso, a prescindere dalle condizioni di luogo, di tempo, e di esigenze particolari.

 

  1. Qual è il limite ragionevole di passaggi, oltre il quale il sistema diventa inefficiente ?

Secondo esperienza empirica, si può ritenere che oltre i tre passaggi uno spostamento in stile Jungo inizi a diventare inefficiente rispetto ad altri sistemi.

 

  1. In che cosa Jungo differisce dall’autostop ?

L’autostop si affida unicamente al “buon samaritano”, è dunque spontaneistico, insicuro e per una fascia ristretta di avventurosi, mentre con Jungo le persone sono invitate a scambiarsi un’utilità economica (mobilità contro moneta); il favore è reciproco, non unilaterale. Solo con Jungo i passaggi auto estemporanei diventano occasione di vantaggio economico per i partecipanti, e solo così è possibile un sistema di imbarco su larga scala.

 

  1. Cosa significa che il sistema Jungo “incoraggia e incentiva” gli automobilisti a fermarsi per imbarcare uno sconosciuto ?

Jungo crea le condizioni della “sicurezza” (incoraggiamento) e della convenienza economica bilaterale (incentivazione). La sicurezza è ottenuta tramite il cumulo di tre dispositivi, ognuno indipendente dall’altro; la convenienza economica bilaterale mediante un ticket che il passeggero paga al pilota (10 cent. di fisso + 10 cent. al km).

 

  1. Quali sono i tre dispositivi della sicurezza ?

In primo luogo, il dispositivo a monte: il possesso della tessera Jungo garantisce anno per anno l’assenza di precedenti penali di un certo tipo.

In secondo luogo, il dispositivo in situ: con un sms dell’utente alla centrale, si registra “chi è - con chi - a che ora”, a futura memoria.

In terzo luogo, il controllo aperto collettivo: gli stessi partecipanti segnalano casi di infrazione e immeritevolezza, e l’incrocio ponderato delle segnalazioni permette l’espulsione di chi si dimostrasse inadatto.

 

  1. A quali condizioni Jungo può dirsi efficiente ?

Si ritiene che cinque minuti di attesa media per ciascun passaggio sia un obiettivo ragionevole raggiungibile. I dati empirici, statistici e aritmetici indicano che tale obiettivo può avvenire alla condizione di un 1% di popolazione di un dato territorio iscritta al sistema, tenuto conto che l’uso deve avvenire su strade di traffico medio-alto. Ogni persona che si aggiunge oltre a tale soglia, determina un ulteriore abbassamento del tempo medio di attesa.

 

  1. Quali sono i tre articoli di fede ?

Il primo è: tu puoi ridurre il traffico e l’inquinamento con un comportamento individuale concreto, ogni giorno.

Il secondo è: tu puoi vivere senza automobile, senza ridurre la qualità della tua vita (anzi migliorando il tuo portafoglio e le tue relazioni sociali).

Il terzo è: non sei solo. Esistono moltissime persone che hanno voglia di adottare comportamenti ecologici intelligenti.

 

  1. Qual è il paradosso della mobilità ?

Il paradosso è che, nel sistema di mobilità attuale, connotata da motorizzazione di massa, la sommatoria di tanti comportamenti “individualmente razionali” (uso solitario dell’automobile) determina un risultato “collettivamente irrazionale”. Infatti il calcolo individuale di prontezza e velocità, si traduce, in termini collettivi, in un rallentamento generale della velocità media sulle strade.

 

  1. Qual è la profezia ?

Entro pochi anni il numero di automobili in Europa inizierà a calare sensibilmente, fino a una notevole marginalizzazione dell’auto.

 

  1. Quali sono i principali fattori di successo di Jungo ?

I fattori di successo sono in tutto dodici. I principali sono: 

capacità di autoregolazione; capacità di autogestione indipendentemente dal contributo pubblico; flessibilità e universalità di uso; maggior efficienza nei picchi di traffico; la progressiva riduzione del petrolio (l’elenco completo è in www.jungo.it/funziona.php).

 

PARTE POLEMISTA

 

  1. Perché le strategie come il car-pooling tradizionale, o anche quello via web, hanno avuto finora un impatto limitato ?

La maggioranza degli spostamenti in Italia è sotto il quarto d’ora. L’imbarco programmato fra due persone non è pensabile per spostamenti che di per se’ sono corti, estemporanei e breve durata. In più chi programma un imbarco si vincola quanto alla tratta, quanto all’orario, e quanto all’equipaggio: sono tre vincoli che mal si conciliano con lo stile di vita di oggi contrassegnato da grande volatilità degli spostamenti.

 

  1. Cosa si risponde a chi dice che Jungo è un’utopia ?

Si risponde che il termine giusto è, casomai, “scommessa”. Infatti nessuno può dire a priori se ci sarà una pur bassa percentuale di intraprendenti, capaci di un comportamento virtuoso di tipo evidentemente “attivo”, sufficiente a dare l’avvio all’esperienza Jungo. Intanto i dati empirici insegnano che vi è una notevole quota di persone disponibile a comportamenti alternativi anche autosacrificanti, e che tale quota è in crescita. L’utopia vera è pensare che possiamo continuare a consumare petrolio come oggi, o che nei prossimi vent’anni si renda disponibile una quantità di energia pulita sufficiente agli standard attuali dell’autotrazione. 

 

  1. Da chi ci si deve guardare ?

Da chi esamina i problemi partendo dai vincoli anziché dalle opportunità; da chi pensa che tutti gli uomini, e non solo una parte, siano incapaci di comportamenti in controtendenza o profetici.

 

  1. Jungo presume di rimpiazzare gli altri sistemi di trasporto pubblico o alternativi ?

Assolutamente no. I cultori ritengono al contrario che Jungo, togliendo automobili dalla strada, determinerebbe un fenomeno virtuoso di rinforzo e sinergia rispetto ai mezzi pubblici e alle altre strategie per abbattere la circolazione automobilistica.

 

  1. Per funzionare, Jungo necessita di sostegno da parte di enti pubblici, o di una legge/regolamento ad hoc ?

No. Jungo è realizzabile “a legislazione vigente”, e può vivere da se’ con autonomia sia finanziaria sia operativa. Tuttavia, un’amministrazione avveduta che volesse dare il suo contributo, avrebbe l’opportunità di accellerare i tempi.

 

  1. Cosa si risponde a chi accusa Jungo di non avvalersi di un elevato tasso tecnologico ?

Si risponde che l’innovazione non è solo tecnologica; Jungo incorpora un alto contenuto di riflessione sociologica, psicologica, statistica, economica e giuridica, ed è perciò innovativo perché risponde in modo nuovo, con una strategia semplice ma ‘interdisciplinare’, a una domanda che la tecnologia pura non sta risolvendo.

 

PARTE MORALE

 

  1. Che cos’è il “codice Jungo” ?

E’ l’insieme delle regole a cui è invitato ad attenersi ogni utente. In parte si tratta di raccomandazioni che riguardano lo stile di Jungo, come certe attenzioni, per la migliore intesa dei partecipanti. In parte si tratta di precetti obbligatori. Una grave infrazione, come anche il ripetersi di infrazioni minori, possono portare all’allontanamento del responsabile dalla comunità Jungo. Non a caso la raccomandazione ‘morale’ più importante è proprio quella di contribuire a un’atmosfera di reciproca fiducia, aiutando a individuare casi di disfunzione.

 

  1. Quali sono i tre pilastri della filosofia Jungo ?

Spigliatezza, praticità, apertura mentale.

 

  1. Qual è il primo comandamento dello junghista ?

Raccatta il prossimo tuo.

 

  1. E il primo principio della morale ?

Agisci in modo da trattare l'umanità nella propria e nell'altrui persona sempre come mezzo (di trasporto) e mai semplicemente come fine (infatti è solo l'inizio di una possibile amicizia !)

 

  1. Perché si dice che gli attuali aderenti all’idea di Jungo, sono i ‘profeti di Jungo’ ?

Perché la strategia della pulce non dispone di precedenti storici; inoltre implica un nuovo habitus mentale, e suggerisce nuovi tipi di comportamenti individuali; perciò presuppone, negli antesignani, grande capacità di visione. 

 

  1. Qual è la “mission” di Jungo ?

Creare le condizioni per sfruttare due risorse oggi sottoutilizzate: le auto che circolano vuote, la disponibilità umana latente.

 

  1. Qual è la “vision” di Jungo ?

Fra cinque anni, le città italiane con metà delle automobili in circolazione. Questo scenario non dipende solo dall’esistenza di Jungo, ma dall’azione congiunta di varie strategie “mangiatraffico”.

 

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