COMMENTI SELEZIONATI TRATTI DA FORUM DI DISCUSSIONE
(ordine cronologico decrescente)
8/11/06, Ciccio
L'idea è buona ma bisogna rendere questo servizio allettante ai guidatori che magari vogliono risparmiare sulle spese carburante. Ossia dei punti di fermata dove gli autisti sanno di poter trovare dei junghisti. Come delle fermate dell'autobus. Ci vorrebbe inoltre un sistema informatico che magari segnali sui navigatori satellitari la presenza di fermate. Inoltre tamite telefono segnalare la presenza in un determinato punto del richiedente del servizio. In tal modo gli automobilisti diventano dei piccoli taxi che seguono comunque il proprio percorso. Buona idea ma andrebbe perferzionata e resa allettante ad entrambe le parti. Inoltre bisognerebbe studiare sistemi interattivi di comunicazione in modo da diffonderne l'utilizzo.
10/10/06 Atos
Bene. Jungo è un un'idea che è come un gioco basato sulla cooperazione. Quindi è un gioco/progetto che porta ricchezza a chi vi partecipa. (…) l'obiettivo deve essere quello di creare valore per tutti i partecipanti. La cooperazione è un qualcosa d'intangibile che ha l'effetto di aumentare l'efficenza nella realizzazione delle cose. (…) Aumentare l'efficenza in un processo vuole dire "creare più tempo" o "diminuire i costi per fare la stessa cosa". Il tempo risparmiato è disponibile per fare altre cose, anche per creare ricchezza, i costi risparmiati sono ricchezza disponibile per fare altre cose, fattibili nel tempo risparmiato. Quindi se Jungo funziona, crea ricchezza. Jungo mi sembra un gioco a somma maggiore di zero, chi vince non vince quello che altri perdono (come nel multilevel marketing). Quando in un sistema si ha un vantaggio per tutti, significa che il plus entra in circolo dall'esterno (se questo PLUS fosse un valore portato SOLO dai partecipanti, si creerebbe solo una redistribuzione con qualcuno che guadagna e qualcuno che perde). Jungo fa risparmiare tempo e denaro, in cambio chiede cooperazione. Jungo però va organizzato. Chi organizza jungo deve investirci più tempo di quello richiesto a chi decide di far parte del sistema come partecipante. Primo problema: quanto vale il tempo di chi organizza e mantiene funzionante Jungo? E questo costo chi lo paga? Il sistema non può pagarlo, perderebbe efficenza, inoltre all'inizio sarebbe un costo altissimo per unità cooperante. Secondo problema: come tutti i progetti, potrebbe fallire. Chi si prende carico del costo di questo fallimento? Terzo problema: chi decide cosa fare e come? A me l'idea di Jungo piace.
Risponde Enrico Gorini - Grazie Athos per il tuo interessante intervento, che mi obbliga a chiarire un aspetto importante. Il sistema Jungo presuppone necessariamente una ‘centrale’ che ha caratteristiche di impresa. La centrale fa il tesseramento, gestisce la banca dati sms, la banca dati iscritti; fa l’istruttoria dei casi di disservizio o scorrettezza segnalati dagli utenti (ai fini dell’esclusione degli inadatti); gestisce eventuali dissensi fra gli utenti; decide la tariffazione e le politiche di Jungo. Si tratta di servizi ad alto contenuto tecnologico e di know-how, comunque completamente immateriali e terziari: pertanto l’investimento, sia iniziale sia a regime, non è così rilevante. Un business plan autorealizzato ci mostra che il sistema può vivere in condizioni di economicità (cioè si autosostiene), con la vendita tessera a 20 euro circa. Il problema non è quindi stabilire se ci sono (ovvero se ci saranno) i capitali, quanto se è possibile raggiungere la soglia critica minima per il funzionamento efficiente del sistema.
25/9/06 - Massimiliano
Faccio parte del GAS Rubicone e sono molto interessato alla vostra
iniziativa sia da un punto di vista personale che di un eventuale collaborazione ("SOLIDARISMO LUCRATIVO" mi piace) per divulgare questa vostra iniziativa nei canali internet che conosco.
Spero di avere un vostro riscontro.
(la lettera è stata riscontrata e sono stati presi contatti)
13/9/06 – Suny
Una perplessità: sicuramente è utile ma dato che sono una donna avrei un po' di paura visto che le violenze nei confronti delle donne stanno aumentando notevolmente.
Complimenti comunque
buon lavoro.
Risponde Enrico Gorini - Grazie per il suo intervento, dal quale tuttavia non posso comprendere se Lei abbia esaminato i 'tre livelli della sicurezza' di Jungo.
A nostro parere, il cumulo di tali strategie dovrebbe ridurre al minimo la sensazione di pericolosità, anche per una donna.
Inoltre agli inizi, finchè questa percezione non sia più diffusa, una donna potrebbe decidere di accettare passaggi (o dare passaggi) solo ad altre donne (cosa permessa da Jungo in quanto ogni passaggio è su base volontaria). grazie per l'augurio.
9/8/06 - Alessandro
(…) Inoltre credo che sarebbe interessante integrare l'offerta dando la possibilità, a chi vuole solo condividere il percorso, di esentare dal pagamento i passeggeri.
Risponde Enrico Gorini – La convenienza bilaterale del passaggio è uno dei capisaldi (insieme al concetto di sicurezza) del sistema Jungo. La gratuità è una cosa bella, ma va rilasciata alla libertà delle persone che imbarcano i passeggeri. Chi volesse mantenere uno spirito altruista, può benissimo rifiutare di farsi pagare. Ma sarebbe ingiusto e dannoso escludere dal sistema le persone per le quali il contributo di viaggio è elemento di una qualche importanza.