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Percorsi sperimentali
Le direttrici jungo e i punti di imbarco raccomandati
15/04/2011

“Percorso sperimentale”

 

Il mezzo più concreto per trasmettere intuitivamente l’idea di jungo nel territorio è, semplicemente, allestire un micro-ambiente jungo.

Occorre prima individuare una direttrice particolarmente adatta, secondo i seguenti parametri:  

1) volume di traffico elevato;

2) scarsità di diramazioni significative;

3) possibilità di “stanghi” favorevoli (stango = postazione per jungonauta: uno slargo, un distributore, una piazzuola;

4) pendolarismo elevato; il punto di arrivo non deve essere frazionato in un numero eccessivo di destinazioni

L'elemento indefettibile è disporre di 1-5 pionieri che jungano quotidianamente per recarsi al lavoro o a scuola, monitorando i tempi, e visibilizzando lo stile jungo.  Più sono i pionieri, più avrà successo la sperimentazione e la visibilizzazione.

Elemento sussidiario non indispensabile ma ottimale è la possibilità di posizionare una decina di cartelli jungo (cm 120*160) del tipo già sperimentato: “autostoppisti sicuri e paganti”, come nella foto. Chiedere a Jungo per la grafica, opp proporre nuove grafiche autoprodotte nel territorio.   Pare che per le strade gestite dall'ANAS, le statali, la collaborazione dell'ente proprietario sia molto inverosimile.

L’esperienza “Culla di Jungo” (2008), su tale falsariga,  (http://www.jungo.it/la_rivista_show_news.php?omnews_id=57&omnews_cat=25

) , dimostra che in soli due mesi i tempi di attesa si dimezzano, grazie all'effetto "abitudine".  Su tale tratta era stato possibile disporre 10 cartelloni jungo, che avvisavano di questa "opportunità" per gli automobilisti.

L’ente locale è naturalmente qualificato per l’analisi del territorio e l’individuazione delle direttrici più adatte, ma anche senza la collaborazione dell'ente, questo esperimento può essere fatto anche da soli, coordinatamente con l'associazione (per il convogliamento dei dati), così come è stato fatto in Trentino.

Occorrerà verificare, inoltre, in quale misura sia agevole l’imbarco libero (piazzuole, distributori, arroccamenti, spazi di sosta non utilizzati), e in quale misura sia invece opportuno intervenire con “punti di imbarco raccomandati”.

 

Punti di imbarco “raccomandati”

E' possibile, con l'autorizzazione dell'ente proprietario della strada (comune per le strade urbane, provincia per le provinciali), allestire “punti di imbarco raccomandati”, al triplice scopo di favorire gli imbarchi (in maggior sicurezza e visibilità), di dare un’evidenza pubblica all’iniziativa, di “normalizzare” il concetto di jungo presso ampie categorie di utenza.

Il comune di Pergine – a titolo di esempio – ha allestito punti di imbarco concomitanti con le fermate autobus, con cartelli (formato a3) agganciati alle paline del segnale “bus” (vd sotto).  In quel caso l'ente del trasporto pubblico ha intelligentemente autorizzato l'uso delle paline, alleandosi al sistema jungo nella comune "lotta biologica" contro la sovrappopolazione delle auto.

 

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